Milano, la pizza di Cocciuto fra tradizione e sperimentazione nel rispetto di materie prime d'autore

Quando si parla di pizza, negli ultimi anni, c� sempre un democratico fermento che raccoglie tanto lo storico fascino verso uno degli alimenti pi� golosi di sempre, quanto la curiosit� per la rapida evoluzione che continua a vivere. Sempre pi� vicina alla concezione di piatto, inteso come portata di un pasto, la pizza � oggi un vero e sorprendente stravolgimento del classico. La pizza � pop, unever green trasversale capace di essere non solo il risultato di un mestiere antico e nobile, ma un nuovo e riscoperto motore per i giovani.



Cocciuto, il nuovo format nato dallidea di Paolo Piacentini e Michela Reginato, � una pizzeria dallo stile industry che nel cuore della Milano della moda, non lancia soltanto una linea di pizze gourmet dalleccellente selezione nelle materie prime, ma un progetto innovativo legato ad assunzioni di soli millennials e grazie alla collaborazione con la cooperativa Arcadia, dei giovani ospiti della Casa famiglia Harlock. Futuro e possibilit� di riscatto, attraverso la dignit� del lavoro.

Sapere che in una citt� simbolo come Milano, in una zona esclusiva come quella di via Bergognone che � la nuova anima della moda, ci sia un posto allo stesso tempo esclusivo nella qualit� e inclusivo socialmente, inverte definitivamente la rotta di un settore fino a oggi dalla navigazione virtuosa, ma dallapprodo incerto.

In linea di coerenza, il primo millennial del progetto � Antonio Caputo, un lucano con la passione per la pizza dautore e dal talento consolidato in un percorso che lo ha visto crescere da Marghe e Godi nella sua Lecce. Un ragazzo talentuoso, che entra nel progetto Cocciuto sposandolo come filosofia; perch� cocciuto qui non � solo il nome del progetto, ma un sostantivo che lo avvalora grazie alla testarda convinzione che la pizza non sia un lusso (prezzi dai 7,5 ai 14 euro), ma un bene prezioso che pu� andarci tranquillamente daccordo, col lusso; non solo per una questione di stile, ma anche grazie anche a unattenta selezione di materie prime scelte personalmente da Paolo e Michela in giro per lItalia.

Il Bel Paese � stato battuto palmo a palmo, passando da una bottega a una masseria, da una fattoria a un antico frantoio per selezionare il meglio che lartigianato italiano fosse in grado di proporre, sposando la filosofia del chilometro buono, sano ed etico nella selezione dei prodotti che costituiscono il men� sia della pizzeria sia della cucina.

Nove vetrine che lasciano intravedere un locale elegante e ricercato; 260 metri quadrati, per un totale di 80 coperti, che si rifanno a un design newyorkese. Un format urban chic nel quale si muover� una squadra di 16 milleannials che, dalla pizzeria alla cucina sino alla brigata di sala, costituir� lanima sacra di un progetto assolutamente moderno, ma che si fonda sulla competenza di un team dalla consolidata esperienza.

Tre aperture entro il 2019 e una partnership che vedr� inserire nel mondo del lavoro, attraverso Arcadia, i ragazzi stranieri non accompagnati e gli adolescenti in situazioni di disagio socioeconomico, a rischio sociale, della Casa famiglia Harlock.




Progetti cos� non fanno solo bene alla mondo della pizza e a quello di chi cerca di scoprirne sempre una nuova espressione, ma negli intenti creano opportunit� concrete per chi ne ha bisogno.